L’oratorio deve essere un ambiente tutto improntato a cordialità e amicizia: l’azione di autorità deve sempre cedere il passo alla persuasione e al consiglio amichevole. Occorre però guardarsi dal pericolo che la bontà venga scambiata per debolezza: in questo caso si arriverebbe, insieme alla perdita di rispetto e della disciplina, anche alla perdita di amicizia.
Quando qualche mamma viene a dirmi che non manderà il suo bambino in oratorio perché teme che incontri cattive compagnie, rispondo: “Signora, se lei ritiene di poterlo educare meglio di quanto i ragazzi vengono educati qui, Deo gratias! Perché un oratorio più bello della mamma non lo troverà mai nessuno! Vi sono, però, alcuni inconvenienti: bisogna che lei acquisti uno speciale astuccio e vi porti il suo bambino sempre con sé. Perché sennò, come farà a isolarlo dal resto del mondo? E se deve stare a contatto con il mondo, è meglio che faccia questo incontro in un ambiente come quello della Chiesa dove, per lo meno, vi sono sacerdoti, catechisti, persone sempre pronte a intervenire nel caso in cui si manifestino inconvenienti seri, gravi.”
Si tratta di persuadere tutti della fondamentale importanza del nostro apostolato. Troppo diffusa è infatti l’idea che si tratti quasi sempre di un’attività di second’ordine, a cui basti riservare i ritagli del proprio tempo e i residui della propria capacità e dobbiamo invece stabilire che si tratta di un apostolato da compiere a preferenza di ogni altro e al quale dobbiamo tutti noi stessi (…) E’ fuor di dubbio che ai nostri giorni il problema più urgente è quello di rimediare al male tremendo che affligge la nostra società: quello di intere masse prive di ogni formazione e istruzione religiosa. (…) …si arrivi a radicare in tutti la convinzione della preminenza del nostro apostolato. Esso è la premessa per il fiorire di tutte le altre opere.
Secondo me nessuna associazione dovrebbe precedere l’Oratorio: esse dovrebbero esserne i frutti. (…) L’Oratorio è il semenzaio, e senza semenzaio non si fa agricoltura.
La perdita di una sola anima costituisce un male di sterminata grandezza…perché è costata tutto il sangue di Gesù Cristo!
Ormai avanzato negli anni, guardando indietro, io vedo che di quanto ho fatto, niente mi rimane se non quel troppo poco fatto per il Signore: e vorrei aver fatto e fare di più, qualunque sia la fatica, anzi, soprattutto quando costa molta fatica e molta pena giacchè infine il compenso, anche di questo mondo, supera mille volta il, poco che si è fatto (…) Tanto più deve essere ardente questo desiderio di donarsi, oggi, in cui guardandoci intorno si vedono tante anime che non conoscono Gesù: perfino in questa Roma, sede del vicario di Gesù Cristo, dove riposano i corpi stessi degli Apostoli, Gesù è ignorato. (…) Quante volte andando in giro per il Quadraro e vedendo tutti quei ragazzi nelle strade, povere pecore senza pastore, io penso a quanto ci sarebbe bisogno di giovani apostoli che partano per il cammino della vita con quest’unico proposito: di parlare sempre e a tutti di Gesù, senza badare a stanchezza, fino a morire (…)
Chiediamo anche noi alla Madonna la grazia ed Ella, la Mediatrice di tutte le grazie, non ci farà mancare le grazie di cui avremmo bisogno e ci guiderà sicuri anche nel mare tempestoso della vita.
Se diventerete catechisti, sarete anche voi apostoli, occuperete nel cuore di Gesù quel posto che vi occuparono i suoi primi apostoli, anche voi sarete suoi amici, suoi figlioli, suoi fratelli; anche voi godrete le sue cure,: vi istruirà e vi suggerirà le parole che dovrete usare; anche voi, come i primi apostoli, sarete sale, lievito, luce, tra i ragazzi della vostra parrocchia, ai quali voi aprirete gli splendidi orizzonti della vita evangelica; e la vostra opera sarà anch’essa come il granello si senape, che in poco tempo diviene una grande pianta!
Con gli uomini se si da molto si rischia di restare a mani vuote: ma con la Madonna non è così: con la Madonna più si da e più si diventa ricchi, perché Ella non manca mai di contraccambiare quello che riceve e con una larghezza che supera tutto quello che noi possiamo immaginare.
Divertire i ragazzi, rendere allegro il più possibile l’ambiente dell’Oratorio: ecco la nostra divisa e quella, al tempo stesso, di ogni singolo catechista.
Altro...
Noi ci proponiamo un particolare apostolato.
Un particolare apostolato che noi dobbiamo ben conoscere, che è quello della cristianizzazione della Massa.
Altre opere si propongono fini di perfezione, fini di carità, fini di apostolato e di altra specie.
Noi ci proponiamo principalmente, poi vedrete che non è questo solo, della cristianizzazione: di dare a tutti i cristiani un minimo di conoscenza religiosa, per poter vivere un minimo di vita cristiana.
Io trascorro la mia vecchiaia come una piacevole vigilia in attesa della gran festa e la prospettiva della vicina morte anziché timore mi da un gran senso di distacco e di pace.
Cari catechisti…non dite mai “non ho tempo” (…) La mancanza di tempo è piuttosto l’espressione della mancanza di convinzione: non si è pienamente persuasi della grande importanza della nostra missione che non è di insegnare delle risposte a memoria, ma di fare cristiani.
Occorre iniziare fin da piccoli ad elevare il livello della vita cristiana ai grandi ideali del Vangelo. (...) Dobbiamo liberare i nostri fanciulli dalla mediocrità; prospettare ad essi i voli d’aquila dell’esempio di eroici fanciulli e di grandi santi, far vibrare i loro cuori…Anche se non tutti avranno ali capaci per percorrere gli ampi orizzonti, l’impressione di quelle meraviglie…impedirà che si adagino.