Arnaldo ha vent’anni quando torna a Roma. Si ritrova con coetanei del suo ambiente sociale, lontani dalla pratica religiosa, e dimostra uno spirito piuttosto anticlericale, come gran parte della gioventù del primo Novecento. Comincia a non partecipare più alla S. Messa. Si allontana dagli atti di pietà e dai Sacramenti, verso cui non sente alcun trasporto. La sua vita scorre, come la definirà egli stesso, “stupida e vuota”, piatta e ripetitiva, senza veri ideali che la motivino.

Arnaldo sta spesso fuori casa. Possiede una barca con la quale si diverte. Fuma sigarette di costo. Torna tardi la sera, com’era frequente per un giovanotto dell’epoca ma nei limiti consentiti dalla madre, donna molto severa in fatto di orari. Non ha contatti troppo confidenziali al di fuori della ristretta cerchia familiare: è garbato con tutti ma preferisce rimanere distaccato.
Arnaldo è un bel ragazzo minuto e magro: i suoi occhi scuri profondi ed espressivi colpiscono.
Vive con la madre e i fratelli, da cui è molto stimato. Guida il ristorante di famiglia che mano a mano diventa un punto di riferimento della vita mondana romana e meta di uomini benestanti. Si presenta ai clienti del ristorante come un uomo scherzoso ed arguto. Il suo carattere e la forte personalità esercitano fascino.
Arnaldo è tranquillo, ha un animo sensibile, parla sottovoce ed è sempre sorridente. Esprime lealtà e ama incontrare la stessa lealtà in chi ha di fronte. Alle volte mette alla prova l’interlocutore facendo dell’ironia per studiarne le reazioni.
Pur sprovvisto di titoli di studio, in virtù della formazione e degli interessi personali coltivati, è piuttosto colto. Ama l’arte e ha modo di avvicinare diversi artisti, tra i quali il compositore Pietro Mascagni del quale è un profondo ammiratore. Oltre alla musica, ama la letteratura, il teatro e la storia. Frequenta conferenze e disquisisce su di esse. Legge molto e ama scrivere. Possiede molti libri. Parla correttamente il francese familiare e, da autodidatta, la lingua inglese.
Frequenta anche circoli culturali ed economici nei quali si trova a suo agio. È un ottimo interlocutore. Parla con proprietà di linguaggio e il suo aspetto e i suoi modi di fare lo rendono gradito in tutti gli ambienti, salotti e ritrovi alla moda.
Si interessa anche di politica, influenzato dagli ideali socialisti che serpeggiano all’epoca per ragioni egalitarie. Dirà, in età matura, che persone e ambienti frequentati in quegli anni, lo avevano allontanato dagli insegnamenti materni. Segue gli accadimenti nazionali e internazionali ma nulla lo coinvolge e nulla turba le sue giornate fatte di lavoro e tempo libero.
È commerciante, e uno dei suoi interessi maggiori è giocare in Borsa dove guadagna bene. Si concede qualche diversivo che le condizioni finanziarie della famiglia gli consentono.
Trascorre un periodo di tempo in Francia ed Inghilterra insieme ai fratelli. In quegli anni il fratello Manfredo parte volontario per la guerra, mentre Arnaldo e Alfredo no. I fratelli si sposano tutti, ma Arnaldo non si sente chiamato al matrimonio. La sua vocazione non è quella.